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Interventi correttivi al riordino delle carriere – Osservazioni di Riccardo Guelfi

Interventi correttivi al riordino delle carriere – Osservazioni di Riccardo Guelfi

Un interessante contributo in vista della prossima audizione in Parlamento in tema di INTERVENTI CORRETTIVI AL RIORDINO DELLE CARRIERE

… pubblichiamo con piacere questo interessante contributo dell’amico Riccardo GUELFI su alcuni aspetti disfunzionali del riordino delle carriere che crediamo essere utili ad implementare il dibattito e la nostra piattaforma delle nostre rivendicazioni sul riordino delle carriere che potete trovare quì, tutto ciò verrà rappresentato nell’Audizione delle Commissioni Parlamentari.

ecco il testo integrale delle osservazioni di Riccardo Guelfi.

Un forte abbraccio

Il Commissario Straordinario

Giampiero Spedicato

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Cari amici, giorni fa ho avuto modo di leggere velocemente un post del 5 luglio 2018, intitolato ” Carriere – contratto – Tutela degli  Operatori della Sicurezza”.

Nello stesso si affrontano i seguenti argomenti: Carriere, Contratto, Separazione dei comparti Sicurezza e Difesa ed Organici.

Inoltre, si evidenzia  l’ impegno della Federazione Sindacale, congiuntamente ad altre, nell’ affrontare quei correttivi necessari al riordino delle carriere ed in particolar modo concessi in virtù della delega del D.LGS. 95/17.

Nel leggere i correttivi che sono stati apportati nel riordino, limitatamente alla parte delle carriere, seppur ritenendoli leggermente migliori rispetto all’ enunciazione normativa precedente, devo ammettere di non ritenermi pienamente soddisfatto in particolar per quanto riguarda la possibilità di accesso ai ruoli di  Ispettore e di Commissario (sia concorso interno che esterno) per la categoria degli agenti/assistenti, ma anche dei sovrintendenti.

A mio modesto parere, I imiti di età inseriti, non permetteranno nessun accesso a questi ruoli alla quasi totalità dei colleghi attualmente in servizio che sono in possesso anche degli eventuali titoli di studio o che sono in procinto di ottenerli a breve, e ciò, poiché nemmeno in sede di correttivo si è riusciti ad innalzare adeguatamente il limite di età per la partecipazione degli stessi, operazione forse voluta da chi non rappresenta minimamente l’ interesse dei colleghi, che ultimamente pare si stiano cominciando a svegliare dal sonno profondo.

Inoltre, si evidenzia come negli ultimi anni, numerose OO.SS., hanno propagandato  con ogni mezzo apposite convenzioni universitarie per stimolare i colleghi ad intraprendere un percorso di studi per il conseguimento di una laurea triennale o magistrale, facendo credere loro che tale titolo avrebbe permesso  l’ accesso ai già citati ruoli.

Leggendo gli articoli del Riordino di seguito riportati, tali inutili propagande non trovano minimamente riscontro positivo se consideriamo per lo più tutti quei colleghi che hanno un’ età prossima ai 35/40 anni o peggio ancora se superiore (quindi quasi tutti gli appartenenti alla polizia di stato) e magari  possiedono una laurea anche magistrale (non tutti ma pian piano aumenteranno) , in quanto i correttivi apportati attraverso la delega citata ed inerenti i limiti di età rimangono ancora  troppo bassi da non permettere  ai colleghi di partecipare ( se ho sbagliato a interpretare rassicuratemi a riguardo ve ne sarei grato).

Per quanto ciò premesso, la mia domanda a questo punto è:

Ma questo riordino per chi è stato partorito? Per agevolare gli esterni o chi ancora è nel grembo materno?

E chi è già in servizio da 10,15,20 anni o più ed ha fatto sacrifici sia lavorativi che di studio, gli è preclusa ogni possibilità di accesso a tali ruoli?

Come mai una scelta così infausta, tenendo peraltro conto che va a mortificare le speranza di molti ?

Un poliziotto a 35/40 anni è da buttare? E’ da considerarsi finito? Peccato però che l’ innalzamento dell’ età pensionabile supportata sempre dal fatto che l’ aspettativa di vita è cresciuta farebbe ritenere il contrario e cioè che una persona a 35/40 anni ha ancora tanti anni di servizio da fare, quindi  ancora molto da dare all’ Amministrazione e di conseguenza da ritenersi ancora giovane.

Peccato però che nei fatti i “legislatori” del Riordino la pensino diversamente !

Molti colleghi infatti hanno creduto fermamente alle “barzellette d alcune OO.SS.” e si sono applicati concretamente attraverso anni di studio, conseguendo in molti casi il titolo, con aggravio di spese per le proprie tasche e tanto tempo sottratto alle proprie famiglie o anche semplicemente alle proprie passioni hobbies ecc.

Pertanto ritengo sia possibile sintetizzare  tutto in questa formula : Poliziotti con età ≥ 35/40 anni ovvero poliziotti di età  ≥ 30/35 anni appena iscritti all’ Università per prendere il titolo = ESODATI della Legge “Fornero“.

E’ già Poliziotti con tali requisiti, trattati alla pari dei poveri “esodati” della Legge Fornero e quindi ancora giovani e con tutti i requisiti, ma di fatto vecchi  per poter partecipare al Concorso da Commissario (e forse anche a quello da Ispettore in quanto siamo in attesa di conoscere l’ orientamento circa l’ età di partecipazione, poichè sull’ articolo del riordino si fa menzione alla deroga ma non si comprende nell’ immediato quale sia il limite di età ).

Pertanto, considerati vecchi, per stare nella maggior parte dei casi seduti dietro ad una scrivania (come per il ruolo da Ispettore e Commissario), ma giovani per  essere impiegati su strada e spesso in servizi anche usuranti (turni in quinta, volanti, reparti mobili ecc.).

Infatti, fatta eccezione per Milano e poche realtà, che sono ambienti giovani, in gran parte degli altri uffici di mezza Italia, coloro con età ≥ 40 vengono quotidianamente impiegati  in servizi di volante, turni in quinta e chi più ne ha più ne metta.

Come è noto la legge di riordino consta di tantissime pagine e, pertanto, per semplificazione, ho riportato qui sotto solamente gli artt. che disciplineranno il futuro accesso a questi ruoli (Ispettori e Commissari).

Da premettere che per l’ accesso al ruolo dei Sovrintendenti non ho da lamentare criticità in quanto non sono stati posti limiti di età per l’ accesso a tale ruolo. Non si comprende come mai  una tale scelta, come se il Sovrintendente fosse “Robocop”.

Mi soffermerò pertanto solamente sugli artt. che disciplinano l’ accesso al ruolo Ispettori e Commissari, rilevando altresì che per l’ accesso al ruolo Ispettori, non ho trovato nel riordino nessuna menzione circa l’ accesso a tale ruolo tramite concorso interno (grande criticità che incide in  peius rispetto alla storica formulazione dei concorsi interni a tale ruolo).

Se mi è sfuggito datemi chiarimenti.

Nella parte di sinistra del foglio troverete l’ enunciazione precedente del Riordino e nella parte di destra i correttivi apportati in questi giorni così che possiate tutti procedere ad una rapida consultazione e conseguente analisi comparativa.

Fatevi un’ idea e stimoliamo un confronto, con la speranza che  vi sia ancora tempo per procedere ad una eventuale proposta costruttiva finalizzata alla rimozione di quegli ostacoli e paletti ridicoli che vanno a comprimere le aspettative ed i diritti di tanti operatori di Polizia che ancora credono ad un percorso di crescita.

TESTO A FRONTE CORRETTIVO POLIZIA DI STATO

6 luglio 2018

ARTICOLO 2 SCHEMA DECRETO “CORRETTIVO”

MODIFICHE AL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 APRILE 1982, N. 335

1) Di seguito articolo riguardante l’ accesso al ruolo sovrintendenti:

2) Di seguito articolo riguardante l’ accesso al ruolo ispettori esterno tramite pubblico concorso:

3) Di seguito articolo riguardante l’ accesso al ruolo Commissari mediante concorso pubblico esterno:

 

Alla stregua di ciò le criticità che rilevo sono le seguenti:

1) CRITICITA’ ACCESSO RUOLO ISPETTORI (è previsto solo concorso esterno):

– Scomparsa possibilità concorso interno Ispettore.

Nei correttivi non si fa menzione della possibilità di indire un concorso interno per l’ accesso al ruolo di Ispettore, incidendo pertanto in peggio sulla storica modalità di accesso a tale ruolo e vigente sino a prima di tale riordino.

E’ pacifico pertanto che si potrà accedere a tale ruolo solo con concorso pubblico esterno, di conseguenza, migliaia di candidati per pochissimi posti e quindi minor chance per chi è interno.

Per quanto riguarda il limite d’ età spero non vi siano problemi per chi è “diversamente giovane” sperando che valga la deroga circa il limite d’ età per gli appartenenti alla Polizia di Stato.

Peraltro nell’ articolo si fa riferimento a tale “deroga” anche se non è stato chiarito quale possa essere l’ orientamento dell’ Amministrazione circa l’ età (non vorrei che per analogia si ponga anche in questo caso il limite di 40 anni come per il concorso esterno da Commissario o addirittura di 35 anni come per quello da Commissario interno).

Tale chiarimento appare doveroso anche per chi si accinge a decidere se conviene o meno iscriversi all’ Università per avere eventuali future chance per un maggior punteggio finalizzato ad accedere a tale ruolo (chiarimenti su tale aspetto sono graditi anche per tutelare le tasche di molte famiglie).

Altrimenti è inutile che un 30/35 enne si iscrive alla laurea magistrale, completa gli studi a 35/36 anni o 40/41 anni e poi scopre come per magia che è fuori dai giochi (GAME OVER).

2) CRITICITA’ ACCESSO RUOLO COMMISSARI

  1. a) Concorso pubblico esterno

E’ stata posta una riserva di posti del 20%  agli appartenenti alla Polizia di Stato (da dividere 10% agenti assistenti e sovrintendenti e 10% Ispettori ) muniti della laurea magistrale.

Sappiamo tutti che generalmente il concorso esterno è di 80 posti, per cui il 20% di 80 è 16 (posti) , tale previsione non è male  ma il problema grosso rimane sempre il limite di età per l’ accesso a tale ruolo che viene elevato a 40 anni per gli appartenenti alla Polizia di Stato.

Considerando l’ età media degli appartenenti alla Polizia di Stato, probabilmente solo i futuri nascituri o chi ha avuto la fortuna di accedere in polizia a 20 anni ed oggi ne ha 30 anni (cosa rara poichè provengono quasi tutti dall’ Esercito) e contemporaneamente munito di titolo di studio avrà possibilità di partecipare.

Peraltro, tale limite appare ancora più ridicolo considerato che la maggior parte degli Ispettori della Polizia di Stato titolati  che volessero partecipare, ha quasi tutta più di 40 anni e magari  ambisce a tale ruolo dopo anni di sacrifici e abnegazione per l’ Amministrazione.

Rimarranno pertanto a bocca asciutta in molti (chiaramente è un giudizio di massima, non ho i dati ufficiali e non conosco il singolo caso umano ma è comunque già evidente la situazione) considerando peraltro che molti colleghi vengono dall’ Esercito e sono entrati in polizia a 30 anni, in molti casi non dipeso da loro ma dagli anni di attesa trascorsi prima di farli partire dopo la vittoria del concorso.

Gli stessi, oggi già quarantenni, pur essendo giovani e prestanti avranno preclusa tale possibilità e parliamo di un numero elevato di colleghi e colleghe presenti di sicuro nei corsi dal 170° al 182° ( allievi agenti) e quindi entrati in Polizia dal 2008 al 2012.

Infine è da rilevare che anche la ripartizione 10% agenti, assistenti e sovrintendenti e 10% Ispettori appare sproporzionata considerando che gli Ispettori sono pochi rispetto alla categoria agenti, assistenti e sovrintendenti che costituiscono la maggioranza della nostra amministrazione.

Tali percentuali così basse sono ridicole e discriminano la categoria agenti, assistenti e sovrintendenti rispetto a quella degli Ispettori che sono agevolati ancor di più tenuto conto della minoranza numerica dell’ organico.

In matematica seguendo le proporzioni si direbbe  2 sta a 6 come 6 sta a 18.

Ma forse per alcuni le regole matematiche sono pura utopia e pertanto per loro un 1 può stare tranquillamente a 10 come un 10 sta a 12.

In ultimo si rileva un anomalia di non poco conto riguardante l’ art. 3 nella parte in cui appare la seguente enunciazione : ” Il predetto personale non deve aver riportato, nei tre anni precedenti, la sanzione disciplinare della pena pecuniaria o altra sanzione più grave e deve aver riportato, nello stesso periodo, un giudizio complessivo non inferiore a “ottimo”. Secondo tale dicitura, pertanto, oltre a tutti i paletti ostativi  “sviscerati” fin ora, si aggiungerebbe altresì quello inerente ” l’ aver avuto nel triennio precedente la votazione non inferiore  ottimo” . Come ben sappiamo, mediamente per raggiungere la votazione di ottimo è necessario aver compiuto almeno tra gli 11 e i 15 anni di servizio (poichè non mi risulta che vengano regalati punti sul rapporto informativo e spesso neanche ai più meritevoli), alla stregua di questo calcolo un agente fortunatissimo entrato a 20 anni dovrebbe raggiungere tale votazione tra i 31 e i 35 anni, mentre un altro entrato ad esempio anche a 25 anni rimarrebbe fuori da tale opportunità seppur munito di laurea, in quanto raggiungerebbe la votazione di “ottimo” quando ormai sarebbe fuori dai giochi avendo superato seppur di poco il limite di età.

 Peccato però che l’ articolo preveda che sia possibile partecipare al concorso già dopo aver compiuto cinque anni di servizio.

A conti fatti, mediamente dopo cinque anni di servizio un agente si colloca tra i 32 ed i 38 punti che corrisponderebbero rispettivamente a “buono” o a “distinto” e pertanto ancora molto lontani dal famoso “ottimo” citato nella norma.

E’ lampante a questo punto l’ illogicità di tale dicitura e di fatto l’ impossibilità per molti agenti ed agenti scelti, anche se titolati, di poter partecipare al Concorso in oggetto.

  1. b) Concorso interno

E’ stata posta una riserva di posti del 20%  agli agenti/assistenti e sovrintendenti  muniti della laurea e ben l’ 80% dei posti riservati agli ispettori altrettanto muniti di tale titolo.

Anche in questo caso, considerando che gli Ispettori sono pochi rispetto alla somma degli agenti/assistenti e sovrintendenti, come si fà a destinare solamente il 20% ad una categoria così numerosa?  Che chance avranno?

Di conseguenza, pochi (Ispettori) concorreranno per tanti posti, e molti (agenti/ispettori e sovrintendenti), concorreranno per pochi posti. Che chance avranno questi ultimi ? E’ stato considerato?

Peraltro, generalmente, il concorso interno Commissari prevede solamente 20 posti e riservare il 20% di tale ammontare (che corrisponderebbe a 4 posti) appare ridicolo a fronte del  numerico dei partecipanti.

Si percepisce subito l’ illogicità di tale previsione a fronte della consistenza di tali ruoli (agenti, assistenti e sovrintendenti) che sommati tutti insieme costituiscono la maggior parte dell’ organico totale della Polizia di Stato.

Appare evidente come tale ripartizione effettuata in sede di correttivo sia mortificante per gli stessi ed ancora lontana da quei principi di equità, imparzialità e logica che invece dovrebbero trovar luogo in tali sedi.

Inoltre è da rilevare che gli agenti ed assistenti, misurandosi limitatamente con i sovrintendenti per concorrere al 10% dei posti riservati, avranno scarsissime possibilità considerato che nei bandi concorsuali vengono generalmente riconosciuti a quest’ ultimi  tantissimi punti solo per l’ appartenenza a tale ruolo.

Infine e non di minor importanza è da considerare che potranno partecipare a tale concorso interno solamente tutti quegli agenti, assistenti e sovrintendenti con età inferiore a 35 anni, innalzando però inspiegabilmente tale età sino addirittura a 55 anni per i Sostituti Commissari, come se gli stessi non fossero di carne ed ossa come gli altri ma fossero cyborg con poteri soprannaturali.

Alla stregua di ciò, una tale enunciazione normativa appare veramente inspiegabile, ingiustificabile e per lo più ingiusta su ogni fronte mortificando palesemente i giovani titolati e dimenticati.

Appare lampante, la scarsa possibilità per gli agenti/assistenti di poter di fatto accedere a tale ruolo.

Conclusioni:

Fatta questa premessa appare evidente come questo riordino, almeno per quanto concerne la parte relativa alle carriere, mortifichi molti (ispettori, sovrintendenti, assistenti ed agenti)  riconoscendo poche possibilità di avanzamento anche ai più meritevoli.

Lascia infatti a bocca asciutti tutti coloro che hanno 40 anni o più ma  anche chi ha  30/35  anni e tra qualche anno otterrà il titolo di studio per poi scoprire che è fuori dal Tunnel…ma non quello del divertimento…come direbbe Caparezza…in questo caso parliamo del Tunnel dell’ opportunità, dal tunnel del merito, o anche dell’ equità.

Sono ben lieto di confrontarmi con tutti voi sull’ argomento e se ho scritto qualcosa di sbagliato fatemelo notare.

Ognuno di noi ha capacità diverse, idee diverse e pertanto ci completiamo l’ un l’ altro.

Il confronto tra membri del Direttivo è fondamentale, purtroppo non sempre riusciamo ad incontrarci tutti e credo che questo canale di comunicazione “wats app” sia utile per uno scambio informativo rapido e capillare.

Ciò che conta però veramente è avere coraggio, passare all’ azione attraverso proposte, istanze ecc., sempre finalizzate alla preservazione dei diritti acquisiti negli anni, spesso frutto di tante battaglie sindacali ed al contrasto di tutte quelle scelte  spesso illogiche che vanno a discapito degli operatori.

Ne va del nostro futuro.

Siccome si è parlato tanto di riordino ma non sono mai stati toccati tali tasti ho ritenuto opportuno fornire questo modesto contributo e  stimolare un dibattito.

Un abbraccio a tutti.

 

Il Segretario sezionale della Polfer Garibaldi

Guelfi Riccardo