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SQUADRA P.G. POLFER: MERI FACTOTUM O PROFESSIONISTI CON DIGNITA’ E COMPITI BEN DELINEATI?

Registriamo presso la Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polfer Lombardia delle problematiche di natura organizzativa, dove a farne le spese sono i lavoratori di tale settore: professionisti che lavorano su strada con abnegazione e sacrificio, confrontandosi quotidianamente con “balordi” di ogni risma sociale.
Operatori, con anni di esperienza, la maggior parte dei quali formatisi a Nettuno con appositi corsi di specializzazione in tecniche investigative, le cui potenzialità e valore aggiunto sono continuamente sminuiti da circolari interne “limitanti” o scelte infauste di natura gestionale, provenienti spesso anche dal Compartimento Polfer Lombardia per opera della vecchia Dirigenza.
Fatta questa breve premessa, descriviamo il problema rilevato.
Presso il Settore Operativo di Milano Centrale è presente l’Ufficio della Pretorile, importante struttura dove al suo interno operano solamente n. 3 operatori di polizia e che da sempre, ha il compito di garantire l’accompagnamento di tutti gli arrestati operati dai vari Uffici del Compartimento Polfer Lombardia, alle udienze per direttissima presso il Tribunale di Milano.
Ufficio fondamentale, il cui valore aggiunto è indubbio, formato anch’esso da validi operatori che stentano ormai da tempo ad operare serenamente ed in sicurezza a causa di un organico sempre più ridotto.
Si pensi, a riguardo che solo fino a poco tempo addietro all’interno di tale Ufficio lavoravano 5 operatori, tra cui anche un Sottufficiale.
Alla stregua di ciò è evidente come questa carenza di organico, amplificatasi nel tempo, li esponga quotidianamente a forti rischi soprattutto in occasione del trasferimento presso il Tribunale di quei soggetti poco collaboranti e problematici o anche quando vi è la necessità di accompagnare contemporaneamente più soggetti.
Al fine di colmare tale deficit di personale, da un po’ di tempo a questa parte, la vecchia Dirigenza, ha instaurato una prassi definibile del “rattoppo”: per venire incontro alle indiscutibili esigenze degli operatori della Pretorile, quotidianamente obbliga 1 o 2 operatori della Squadra di P.G. della Polfer ad affiancare gli stessi nell’attività di accompagnamento degli arrestati e, di conseguenza, a dover espletare l’intero turno presso il Tribunale di Milano per svolgere mansioni completamente al
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di fuori dei propri compiti, distogliendoli altresì sia dall’attività investigativa in corso sia dall’attività di monitoraggio della propria area di competenza, area, peraltro problematica, teatro anche di alcuni fatti di cronaca, nonché sito oggetto di monitoraggio in un’ ottica di prevenzione/investigazione antiterrorismo.
E’ lampante pertanto che il sistema del “rattoppo” debba essere interrotto quanto prima, poiché non è possibile utilizzare un simile rimedio per troppo tempo.
Occorre invece, in maniera responsabile intervenire concretamente con una soluzione radicale che sappia risolvere il problema una volta per tutte; problema, è bene ribadirlo, che comprime i diritti di troppi operatori, svilendo nel contempo la professionalità degli stessi e mettendo altresì in ginocchio ben due Uffici strategici e fondamentali del Compartimento Polfer Lombardia.
Si pensi a riguardo alla mole di lavoro presente in un Sito come la Stazione di Milano Centrale ed al numero annuale di arrestati eseguiti da questo prestigioso Ufficio del Compartimento.
In ultimo e non di minor rilevanza, è da evidenziare che durante l’attività investigativa, gli operatori di P.G., che operano peraltro in una competenza territoriale molto ristretta, mettono in atto tutta una serie di accorgimenti (facilmente intuibili) al fine di non essere riconosciuti da alcuni rei (veri e propri ladri seriali) che ormai da tempo sono di casa alla Stazione Centrale, ed è pertanto evidente che il loro impiego nel servizio di accompagnamento presso il Tribunale assieme ai colleghi della Pretorile non è assolutamente funzionale alla tipologia di servizio da loro espletato nel quotidiano poiché è facilmente intuibile come uno stretto contatto ravvicinato per più ore con gli arrestati, vanifica tutti gli accorgimenti preventivi messi in atto dagli stessi per non essere riconosciuti ed espletare le incombenze istituzionali.
Con tale servizio, infatti si creano per forza di cose interazioni verbali inopportune tra l’operatore di P.G. e l’arrestato (spesso assiduo frequentatore seriale di stazione) che consentono allo stesso di avere un forte vantaggio consistente nel saper riconoscere in futuro e con facilità l’investigatore operante all’interno dello Scalo F.S.
Tutto quanto ciò premesso, è ben chiaro e indubbio come questi due importanti Uffici siano penalizzati da ormai ben troppo tempo ed appare pertanto opportuno restituire dignità e prestigio agli stessi con azioni concrete che sappiano conciliare la sicurezza e i diversi compiti espletati dagli operatori, andando soprattutto a restituire rispetto e valore per i tanti investigatori della P.G. che ogni giorno con enormi sacrifici e professionalità operano su rotaia, garantendo altresì lustro al Compartimento Polfer Lombardia e non solo.
Tutto quanto ciò premesso, siamo certi che la nuova Dirigenza, insediatasi da pochissimo tempo, sappia sicuramente affrontare in maniera opportuna tale situazione (peraltro non derivante da una sua iniziativa ma da scelte operate dalla vecchia Dirigente), risolvendo per sempre questo problema e derogando a tempo indeterminato la suindicata tecnica del “rattoppo”.
Confidiamo pertanto nella sensibilità e capacità gestionale del neo Dirigente Dott.ssa DEL MAFFEO Olimpia.

Di seguito il comunicato in pdf scaricabile: 04.09. 2018 comunicato polfer ok (1)